Progetto Sperimentale “Tempo al tempo”

“Servizio residenziale di sollievo ed emergenza rivolto ai giovani adulti con disabilità non autosufficienti, residenti nella Zona Sociale n.12, che si trovino in condizioni di doversi allontanare per brevi periodi dalla famiglia di origine”.

Il progetto “Tempo al Tempo” ha promosso la nascita, l’attivazione, l’implementazione ed il mantenimento in termini di fattibilità economica e gestionale per tutta la durata del progetto, di un Servizio residenziale di sollievo ed emergenza rivolto a giovani adulti con disabilità non autosufficienti, residenti nella Zona Sociale n. 12, che si trovano nelle condizioni di doversi allontanare per brevi periodi dalla famiglia di origine.

Rispetto al nostro territorio il progetto ha risposto a due bisogni generali: supportare le istituzioni pubbliche e private nell’azione di tutela dello strato più debole della popolazione e a favorire lo sviluppo di strutture di accoglienza per persone non autosufficienti; implementare la gamma dei servizi a cui le famiglie ed i giovani adulti disabili possono rivolgersi con l’offerta sul territorio di micro-servizi residenziali e residenziali di sollievo, che rientrano nei servizi riconducibili al tema del “Durante e Dopo di Noi”, volti a favorire aiuto di carattere psicologico, affettivo-relazionale, assistenziale nei confronti di persone con disabilità e delle loro famiglie. Rispetto alle famiglie e ai giovani adulti disabili del territorio ha, invece, risposto a due bisogni specifici: sollevare i familiari dal carico assistenziale quotidiano soprattutto nelle situazioni di emergenza e al contempo offrire ai giovani adulti disabili l’opportunità di sperimentare brevi periodi di autonomia.

In relazione agli obiettivi generali e specifici prefissati in fase di progettazione, il progetto nel corso della sua realizzazione ha conseguito i seguenti risultati:

  • ha saputo integrare le risorse pubbliche e private, diminuendo almeno in parte la spesa pubblica finalizzata al sostegno socio-sanitario di disabili non autosufficienti;
  • ha promosso, sostenuto ed implementato per tutta la durata del progetto una rete di collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati del territorio, al fine di potenziare ogni azione progettuale con quanto di propositivo può emergere di volta in volta da un incontro sinergico di competenze, esperienze, conoscenze, risorse personali ed economiche;
  • ha ampliato l’offerta dei servizi semi-residenziali e residenziali (anche attraverso la formula di soggiorni) con interventi di natura socio-assistenziale ed educativa;
  • ha avviato un percorso al fine di evitare l’istituzionalizzazione di giovani adulti disabili in momenti in cui le rispettive famiglie si sono trovate in difficoltà, sollevando quest’ultime dal gravoso carico di cura;
  • ha offerto ai giovani adulti disabili che hanno usufruito del servizio, aiuto e supporto rispondendo ai bisogni personali, relazionali ed espressivi di ciascuno garantendo anche risposte individualizzate.

I risultati generali conseguiti e sopra descritti sono stati raggiunti attraverso azioni programmate e realizzate nel corso della durata del progetto. Qui di seguito, la descrizione delle azioni in questione ci fornisce anche una lettura quantitativa e qualitativa degli interventi realizzati con il Servizio di sollievo nel corso del progetto.

Nei primi quattro mesi di attività progettuale sono state nello specifico programmate e realizzate le seguenti azioni:

1) creazione del materiale promozionale, in collaborazione con l’Ufficio di Piano della Zona Sociale n. 12, quindi, in stretto rapporto con il promotore sociale;

2) presentazione del progetto alla dott.ssa M.T. Urbani, Responsabile del Distretto USL 2 e al coordinatore degli assistenti sociali dottor Luigi Ricci. Successivamente il progetto e tutto il relativo materiale promozionale è stato presentato a tutti gli operatori del settore socio-sanitario con  diffusione in tutte le strutture USL (Distretti, Ambulatori di Medicina Generale, Centri Salute ecc);

3) incontri con le famiglie, i rappresentanti del terzo settore ed i sindacati con lo scopo di diffusione del materiale promozionale, di garantire un raccordo per l’individuazione dei bisogni e la successiva programmazione degli interventi attivati attraverso il servizio residenziale di sollievo;

4) strutturazione di tutta la modulistica necessaria all’attivazione del servizio: moduli autorizzativi, questionari relativi alla rilevazione dei bisogni per definire le specifiche attività di assistenza e cura dei ragazzi futuri fruitori del servizio;

5) costruzione di un modulistica funzionale alle azioni di osservazione e monitoraggio trasversali a tutta la durata del progetto (report, griglie di osservazione, fogli presenze, cronogramma delle azioni);

6) attivazione e programmazione di momenti di confronto per tutta la durata del progetto con i referenti di due centri diurni e residenziali del territorio per giovani adulti con disabilità, l’Albero delle Voci e la Porta del Sole, e con la Presidente ed i genitori dell’Associazione Andromeda.

E’ importante qui sottolineare che tutte queste azioni sono state propedeutiche e fondamentali per poi poter procedere al successivo avvio e sviluppo del Servizio di Sollievo.

Nella fase successiva si è, quindi, potuto procedere alla programmazione e realizzazione delle attività che concernono più specificatamente l’erogazione del Servizio di Sollievo, con l’attuazione di servizi in formula semi-residenziale e residenziale, quest’ultima in particolare attraverso l’organizzazione di periodi di soggiorno presso adeguate strutture ricettive del territorio.

I servizi sono stati programmati, organizzati ed erogati a seguito di un’attenta analisi dei bisogni fatta attraverso colloqui con le famiglie dei giovani adulti disabili, interessati ad usufruire del Servizio.

Nel corso del progetto si sono realizzati vari soggiorni ed interventi semi-residenziali, tutta con la finalità principale di dare sollievo alle famiglie per brevi periodi ed avviare anche un percorso per il Dopo di Noi.

L’attività di programmazione ed organizzazione di questi interventi è stata supportata da:

  • incontri di coordinamento e raccordo con la cooperativa sociale Il Quadrifoglio per l’individuazione di educatori/operatori qualificati da impiegare nelle attività di sollievo;
  • l’individuazione delle strutture ricettive e verifica dell’ospitalità nei periodi di interesse del servizio;
  • l’organizzazione e coordinamento dei soggiorni e servizio semiresidenziale: definizione presenze operatori, scelta delle attività laboratoriali da proporre ed individuazione di figure professionali esperte per la conduzione delle stesse, acquisto e raccolta dei materiali per le attività laboratoriali, colloqui e definizione dei rapporti con le famiglie, distribuzione moduli di accesso e questionari conoscitivi, distribuzione richieste autorizzazioni e programma delle attività;
  • l’individuazione di figure esperte per attività laboratoriali e definizione di accordi rispetto ogni specifico intervento;
  • incontri di programmazione e coordinamento di tutta l’equipe di volta in volta coinvolta.

Nello specifico i  soggiorni sono stati organizzati nelle seguenti modalità.

In sintesi il Servizio di Sollievo ha coinvolto, in diversi periodi, direttamente n. 12 giovani adulti con grave disabilità, oltre ad altri 6 giovani disabili coinvolti in un momento di aggregazione nel corso di uno dei soggiorni di sollievo.

Ogni attività svolta nel corso del Servizio di Sollievo è stata finalizzata a sostenere le abilità dei ragazzi, a promuovere momenti educativi, ludici e ricreativi, a favorire percorsi di autonomia e consapevolezza di sé. Sono state programmate uscite con passeggiate presso Orvieto ed il borgo di Ficulle, uscite serali presso locali presenti nel territorio, visite alle cittadine limitrofe ai luoghi del soggiorno come Chiusi, Chianciano e Citta della Pieve, passeggiate presso le aree naturali circostanti ad entrambe le strutture ricettive. Sono stati infine proposti nel corso dei soggiorni due laboratori: un laboratorio di attività fisica adattata condotti da due laureati in educazione motoria; un laboratorio atto a favorire percorsi di riflessione e consapevolezza sul proprio sé corporeo e sugli aspetti della propria sfera emozionale, condotti da una giovane laureata all’Accademia delle Belle Arti di Firenze e specializzata nell’impiego di arti-terapie.

Il servizio di sollievo in formula semi-residenziale ha riguardato una proposta individualizzata, finalizzata a rispondere ad un bisogno specifico di emergenza sanitaria verificatosi presso una famiglia ed ha avuto una durata di circa due settimane.

Infine, secondo le previsioni progettuali, è stato attrezzato l’immobile di Viale I° Maggio, che il Comune di Orvieto ha recentemente messo a disposizione della Fondazione La Crisalide e che verrà utilizzato per dare continuità al progetto.

Il progetto ha avuto una durata annuale (2015) ed è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.